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le onde gravitazionali

di  Davide Ballerini

Le onde gravitazionali. Previste da Albert Einstein, nel 1915, ora, per la prima volta, sono state rilevate direttamente da un imponente e sofisticato esperimento, dotato di tecnologia d’avanguardia: l’interferometro laser.
La notizia è stata rilasciata dalle collaborazioni LIGO e VIRGO nel corso di due conferenze simultanee, negli Stati Uniti a Washington, e in Italia a Cascina (Pisa), nella sede di EGO (European Gravitational Observatory), il laboratorio nel quale si trova l’interferometro VIRGO.
Le onde gravitazionali sono state osservate esattamente il ​​14 settembre 2015, alle 10.50.45 ora italiana, da due strumenti gemelli LIGO, che hanno assistito ad un cataclisma astrofisico avvenuto nell’universo profondo, a 410 megaparsec da noi (1 miliardo e mezzo di anni luce). Si tratta della fusione di due buchi neri, con masse di circa 30 masse solari ognuno, in un unico buco nero con massa finale somma delle due, ma con difetto di 3 masse solari; questa quantità mancante corrisponderebbe proprio all’energia emessa sotto forma di onde gravitazionali.
Vediamo ora in cosa realmente consiste questo tipo di esperimento attuato per poter rivelare questi deboli segnali, definiti “ impossibili da osservare” dallo stesso Einstein. L’interferometro laser è un sistema costituito da due bracci perpendicolari (il VIRGO di Pisa è di 3 km) al cui interno sono proiettati dei fasci laser che, con un sistema di specchi, vengono ricombinati insieme, riproducendo una figura di interferenza. Quando un’on-da gravitazionale attraversa l’interferometro produce una variazione nella lunghezza dei bracci: uno si allunga mentre l’altro si accorcia. Queste variazioni di lunghezza, che sono molto più piccole del diametro del nucleo di un atomo (da qui la difficoltà ad essere rilevate), producono uno sfasamento della luce laser che viene osservato poi dal rivelatore. Tale fenomeno venne ampiamente descritto da Einstein nella Teoria della Relatività Generale. Ora aver ottenuto questo risultato, definito una pietra miliare nella storia della fisica, ci permetterà di capire meglio l'universo e la sua evoluzione, potremo avere informazioni significative e complementari alle osservazioni che già effettuiamo nel campo delle onde elettromagnetiche (luce, onde radio, raggi X e gamma) e nelle particelle elementari (raggi cosmici, neutrini) di origine astrofisica. Saranno così svelati aspetti del cosmo finora inaccessibili: i processi più drammatici che si manifestano nello spazio sono sorgente di onde gravitazionali. Inoltre, contrariamente ai telescopi, gli interferometri laser lavorano a grande campo, permettono di “ascoltare” grandi volumi di universo, il cui raggio dipende dalla sensibilità del rivelatore. Questo si traduce in una maggiore informazione sull’universo primordiale, a un tempo molto prossimo al momento del Big Bang: riusciremo a vedere come il tutto è nato. Concludo richiamando il commento, rilasciato durante la conferenza stampa, dal presidente dell’INFN, Fernando Ferroni: “La scoperta delle onde gravitazionali rappresenta un regalo speciale per il 100° compleanno della Relatività Generale, il sigillo finale sulla meravigliosa teoria che ci ha lasciato il genio di Albert Einstein”.